Mi é possibile trovar dovunque qualcuno che non c’è se lo cerco nel posto giusto, dentro di me.
Sono dappertutto anche se non ci sono. Tutt’a un tratto mentre qualcuno attraversa la strada ne ricordi un gesto, mentre qualcuno ti parla ne ricordi una smorfia, mentre sei a lavoro il tono della voce ti risuona in fretta in fretta nelle orecchie per non tornare più, o chissà quando.
Ti mancavano ieri, oggi non mancano di meno, e domani sarà di più, in questa tristezza alla quale ti abitui e che non ti molla mai. Eppure, credevo, doveva smettere.
Passa tutto intorno, loro non passano. Non passano i ricordi, non passa l’amore, non passa la gola che si chiude per strozzare un pianto fuori tempo, che arriva sempre e di cui non parlo mai. E siccome tutto questo sono pensieri costanti, li voglio raccontare.
Li voglio raccontare senza vergognarmi di parlare di qualcosa che fa sempre male e che porta tristezza, senza vergognarmi di qualcosa di così intimo come la nostalgia di chi non c’è più e non smette di mancarmi. Li voglio raccontare a tutti quelli che provano lo stesso davanti a tanto amore che non trova più dove posarsi e rimane lì nel cuore senza finire di crescere.
E nello scriverli li regalo a loro, miei nonni, nella speranza che ogni lettura sia una carezza che gli arriva per ringraziarli di esserci ancora in un modo così intenso.
Nessun commento:
Posta un commento